Concetti di economia presenti all'interno di The Wolf of Wall Street

Il cinema riesce a riflettere, nella maggior parte delle volte con incredibile realismo, aspetti della realtà quotidiana, o a tramutarli attraverso un contesto differente. L’insegnamento che si può trarre dal cinema è di incredibile importanza e, per questo motivo, non va assolutamente sottovalutata la visione di un film, per quanto importante questo possa sembrare. Molti concetti di economia indicati su www.mercati24.com, ad esempio, trovano spazio e compiuta realizzazione all’interno di The Wolf of Wall Street, cult di Martin Scorsese che ha fatto la storia del cinema hollywoodiano. Ma quali sono i concetti di economia in questione e, soprattutto, sono applicabili alla realtà?

Convincere il cliente dell’effettiva utilità di un oggetto

Nel mondo del marketing riveste un ruolo importantissimo l’opera di convincimento che porta un seller a “piazzare” un determinato prodotto, qualunque esso sia, mostrandolo come prodotto effettivamente utile ad un compratore. L’esempio fondamentale che si ritrova all’interno del film sta nel test che Jordan effettua ad un venditore, chiedendogli di “piazzare” la sua stessa penna, attraverso un’opera di convincimento che non passa attraverso qualità o estetica, ma necessità ed utilità.

“Mi faresti un favore, scrivi il tuo nome su quel tovagliolo? Non ho la penna… Eccola, basta che domandi no?!” è l’emblema, sintetizzato in una frase, di questo concetto basilare – ma significativo – presente all’interno del film.

Raccontare una storia

Ancora una volta finalità di convincimento, ma modalità differente. Non importa quale sia la storia che viene raccontata ad un determinato compratore, o potenziale compratore, ma la narrazione ha una finalità attrattiva, dispersiva e, soprattutto, convince.

Nel mondo del marketing è importante impostare un discorso che possa funzionare fin dalle sue basi: lo spietato sistema di vendita grigia e oggettiva porterebbe ad un appiattimento del mercato stesso. Nel caso del film, Jordan riesce a vendere se stesso e i suoi prodotti attraverso storie di grande impatto scenico ed emotivo, tali da convincere il compratore attraverso un trasporto differente e migliore.

Non accettare un “no” di un cliente

La trattativa di mercato non termina con un “no”, ma con la fine di una telefonata. Sembrerebbe una frase che fa il verso ad una celebre affermazione di Boskov, in merito al calcio, ma è la realtà che emerge da The Walf of Wall Street e dalla classica scena in cui avviene la famosissima telefonata che dà il via al mantra di tutto il film.

Il cliente, vuole insegnare il film stesso, afferma inizialmente “no” per una serie di ragioni: per una mancata fiducia, perchè è la moglie a suggerirglielo, perchè ha fretta di chiudere una telefonata o perchè non sa come gestire la stessa. In ogni caso, la manifestazione di debolezza è statisticamente alta e penetrando attraverso la stessa esiste la concreta possibilità di tramutare quella negazione in sicura affermazione.

Ancora una volta le tecniche sono disparate, e passano attraverso le sopraccitate: l’importante è che il cliente si senta convinto della sua scelta, la ritenga necessaria per se stesso e sia sicuro che questa stessa possa determinare una svolta positiva nella sua vita. Dall’altro canto, il seller deve essere impassibile, domare l’emozione e annientare quella altrui, riuscendo a trionfare nel suo intento.